Inizio di giornata in coda fuori dall’anagrafe, arrivo mezz’ora prima dell’apertura, conto le persone davanti a me: 4, mi rilasso e aspetto, mi guardo attorno, subito dopo di me arriva una famiglia, mamma con i capelli arancioni e un completo bianco e oro, figlia sì e no 18enne alla moda ma con finezza, begli occhi, papà lontano a fumare, piano piano la piazzetta davanti alla porta si riempie, iniziano tutti ad avvicinarsi, ascolto i soliti discorsi sul caldo e le vacanze, il personale del comune si siede agli sportelli, una donna prende le chiavi, i discorsi deviano immediatamente su chi è prima di chi, la mamma arancione conta a voce alta e dice: “noi siamo quarti”, io respiro, me lo immaginavo, ero già pronta a tutto questo, l’ho capito quando l’ho vista intrufolarsi tra la gente, la guardo e con educazione le faccio notare che io sono prima di lei, dall’alto del suo metro e venti mi guarda e dice di non avermi neanche visto, io continuo a respirare, cerco di mantenere la calma, un uomo davanti ad entrambe percepisce la tensione nell’aria e ci viene in aiuto, guarda la mamma arancione e conferma di avermi vista arrivare prima di lei, io sorrido e ringrazio, la porta si apre e tutti corrono verso i bigliettini, mi dirigo subito al mio sportello e mi guardo indietro, la mamma arancione si è fatta superare da una giapponese ed è furiosa, sorrido e consegno il mio modulo, ogni tanto una giustizia c’è!!