Esco di casa. Giro a sinistra e incomincio a camminare piano piano. Non basta. Scivolo al secondo sanpietrino su cui appoggio i miei sandaletti. Mi ricompongo. Continuo a camminare. A destra e a sinistra tutte viette strette. Sopra la mia testa un cielo incredibilmente azzurro e un sole caldo che si intravede tra le case. Cammino sempre dritto. I primi profumi di cucina arrivano dai ristorantini. Un rumore di acqua in lontananza. Due bambini che giocano a pallone. Dall'ombra alla luce. La vietta si apre in una grande piazza. Un palazzo azzurro ad un angolo e due vasche fresche ai lati. Mi fermo al centro. Chiudo gli occhi. Una sensazione di fresco mi bagna le spalle. Riapro gli occhi. Scelgo la seconda strada sulla destra. Prima un profumo forte di sapone e poi un aroma dolcissimo di fiori. Prima la tranquillità e il piacere di un caffè in solitudine fuori ai tavolini. Poi una folla colorata e saporita che mi abbraccia tra una bancarella di frutta e una di verdura. Un uomo scuro che mi guarda dal centro della piazza. Chiudo gli occhi. Mi isolo dal rumore e sorrido. Riapro gli occhi. Continuo a camminare. Negozi e negozietti. Scarpe originali e vestiti inediti. Attraverso la strada. Traffico di autobus e motorini. Un'altra vietta stretta e buia. Pochi passi e una luce. Il calore del sole qui sembra più intenso. Non mi fermo. Passo la prima fontana. Tutti in posa per le foto di rito. Tiro su lo sguardo e mi perdo ad ammirare i terrazzi rosa e verdi. Chiudo gli occhi. Mi sembra di essere lì, affacciata a guardare dall'alto. Riapro gli occhi. Comincio a camminare più veloce. Chissà perchè i miei sandaletti mi portano sempre qui. Ogni volta. Sempre. Appena arrivo non posso fare altro che passare di qui e fermarmi. Come adesso. Ferma davanti ad un obelisco, un cavallo e una statua. Sempre quella. Sempre la stessa. Mi manca il fiato.